Dopo lunghi mesi di lavoro, lo scorso 25 febbraio il Ministero della Salute ha trasmesso alle Regioni i nuovi standard per l’assistenza sanitaria sul territorio che indicano come dovranno essere organizzate e con quanto personale le cure sul territorio nazionale. I punti sono contenuti nella bozza del DM 71, il decreto ministeriale che rappresenta la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale ed ha tratto ispirazione dal nuovo Patto per la Salute.
Le recenti innovazioni nella tecnologia stanno plasmando il futuro della sanità. Queste innovazioni hanno l’obiettivo di snellire i processi assistenziali per i pazienti le quali esigenze - assistenziali ma anche pratiche - vengono poste al centro delle cure sanitarie, conferendo agli assistiti stessi maggiore accessibilità ai servizi e alle informazioni ma anche responsabilità relativamente alle tappe del proprio percorso paziente.
Nel mondo della sanità, nonostante il settore sia uno dei più coinvolti dalle più recenti rivoluzioni digitali e IT, il paziente medio è ancora costretto a mettersi in coda per ricevere pagine di documenti o CD con i risultati dei propri esami diagnostici o di laboratorio. Questa circostanza potrebbe persino diventare paradossale se pensiamo che la maggior parte delle informazioni di cui usufruiamo tutti i giorni sono in formato completamente virtuale. La digitalizzazione dei documenti sanitari, della reportistica medica, delle fatture e persino degli esami diagnostici complessi, come i raggi X o le tomografie, è oggi possibile grazie alle tecnologie digitali.
Uno dei problemi nati con la rivoluzione tecnologica riguarda l’emergere di un vuoto, creatosi con internet, tra i fornitori di beni e di servizi e la clientela. I legami territoriali con i venditori si diluiscono e nuove competenze, come la gestione del proprio brand digitale o della presenza sui social, diventano sempre più centrali nelle strategie di business.
Nell’ultimo anno sono state numerose le iniziative digitali adottate in campo medico per rispondere alle nuove necessità derivanti dall’emergenza epidemiologica, incluso un utilizzo maggiore della telemedicina che rappresenta uno degli strumenti chiave per continuare a prendersi cura dei pazienti in sicurezza, attraverso consulti medici a distanza. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annoverato i videoconsulti tra le misure sanitarie essenziali per far fronte alla lotta contro il Covid-19.
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