L’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale (IA) sta avanzando rapidamente nel settore sanitario e il suo potenziale al servizio del paziente e degli operatori di settore è in continuo sviluppo. Secondo un rapporto di Accenture, infatti, il mercato dell'intelligenza artificiale in ambito sanitario registrerà un tasso di crescita annuale del 40% per la fine del 2021.
Al giorno d’oggi è possibile recensire quasi tutto online: libri, alberghi, ristoranti, prodotti e servizi di ogni genere. Allo stesso modo, esprimiamo un giudizio anche su chi si prende cura della nostra salute. Le recensioni che leggiamo online sono una fonte di informazione che orienta sempre di più il nostro modo di agire e le nostre scelte.
Il Piano Nazionale Transizione 4.0, adottato nel 2020 è la misura voluta dagli ultimi governi per indirizzare la politica industriale italiana e prevede, fra gli altri, un bonus per le attività di innovazione tecnologica.
Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2023, molte strutture sanitarie interessate a investire in nuove tecnologie si sono chieste se quest’anno sarà ancora possibile beneficiare delle agevolazioni previste dal piano.
La grande accelerazione del digitale ha reso il sistema sanitario più efficiente e l’accesso alle pratiche assistenziali più immediato ed agevole, a vantaggio dei pazienti. Secondo i dati rilevati negli ultimi mesi, un numero sempre maggiore di italiani utilizza la tecnologia - attraverso dispositivi mobili, portali web e piattaforme social - per prenotare online servizi assistenziali e per assolvere molte pratiche amministrative (es. pagamenti e ritiro dei referti) che in passato venivano evase quasi esclusivamente offline.
Il settore sanitario diventa ogni giorno sempre più diversificato e complesso. Gestire e tenere traccia della grande mole di dati, delle informazioni sanitarie e delle cartelle cliniche dei pazienti è una sfida enorme per gli operatori. Fino a qualche anno fa il motivo era facilmente comprensibile: le informazioni erano principalmente riportate su carta, spesso conservate in maniera frammentata o attraverso supporti scollegati tra di loro.
Nell'era del mondo digitale e dei progressi tecnologici, le aziende sanitarie devono necessariamente lavorare per essere all'avanguardia e fornire ai propri pazienti le risposte adatte alle loro esigenze, in uno scenario che continua costantemente ad evolversi. Uno dei modi per continuare a distinguersi nel settore ed innovarsi è focalizzare il proprio lavoro sull'esperienza fornita ai pazienti che fruiscono dei servizi offerti dalla propria azienda.
Con l’offerta sempre crescente di soluzioni digitali che coinvolgono trasversalmente tutti i settori, l'uso dei portali per gli utenti di un’azienda è ormai imprescindibile per poter raggiungere il proprio pubblico di riferimento. Lo stesso vale per il settore sanitario, all’interno del quale il portale per i pazienti è uno strumento sempre più diffuso fra le organizzazioni e le strutture assistenziali.
I sistemi sanitari stanno oggi esplorando modi diversi di utilizzare le piattaforme di big data e di Intelligenza Artificiale (IA) per l'analisi predittiva attraverso le nuove soluzioni digitali. Si sta così passando dal semplice utilizzo dei dati per analizzare avvenimenti già avvenuti all'utilizzo di queste informazioni per prevedere in modo più affidabile cosa accadrà.
Con l’evoluzione dell’assistenza sanitaria verso trattamenti sempre più personalizzati, le informazioni che descrivono caratteristiche, preferenze e abitudini dei pazienti non sono più soltanto dei dati statistici per come erano considerati in passato, ma rappresentano nozioni fondamentali che servono a delineare i profili dei pazienti abituali di un centro medico o dei potenziali tali.
Più la tecnologia avanza, più questa diventa integrata nella vita quotidiana di ciascuna persona. Il confine fra ciò che oggi possiamo fare online e ciò che possiamo fare nella vita reale è sempre più sottile. Man mano che le persone cambiano i loro comportamenti di acquisto o di fruizione dei servizi, diventa sempre più importante per le aziende che i dirigenti e gli esperti di marketing si adeguino alle nuove esigenze di mercato per restare al passo.
Dopo lunghi mesi di lavoro, lo scorso 25 febbraio il Ministero della Salute ha trasmesso alle Regioni i nuovi standard per l’assistenza sanitaria sul territorio che indicano come dovranno essere organizzate e con quanto personale le cure sul territorio nazionale. I punti sono contenuti nella bozza del DM 71, il decreto ministeriale che rappresenta la riforma dell’assistenza sanitaria territoriale ed ha tratto ispirazione dal nuovo Patto per la Salute.
Gli eventi legati all'emergenza sanitaria degli ultimi due anni hanno dato una grande spinta all'adozione di soluzioni digitali in sanità, mettendone in luce le molte potenzialità. Fra i modelli di cura maggiormente affermatisi vi è la telemedicina, che ha permesso alle strutture sanitarie di continuare a garantire un certo livello di cura in maniera costante, riducendo di molto i rischi per i pazienti, i medici e gli operatori del settore, alleggerendo al tempo stesso il peso su sistemi sanitari già molto provati.
L’offerta dei servizi assistenziali nel settore sanitario è oggigiorno maggiore della domanda: un paziente che deve scegliere un centro medico a cui affidare la propria salute si trova davanti a moltissime opzioni tra cui scegliere. Perciò ogni dettaglio in grado di rendere l’esperienza del paziente maggiormente soddisfacente può determinare la scelta di una struttura sanitaria piuttosto che un’altra.
Ad oggi, la gestione della presenza online e di quella fisica di un’azienda rappresentano due facce della stessa medaglia. Il mondo sanitario non fa certo eccezione e, nel tempo, la quasi totalità degli attori italiani ha costruito, più o meno timidamente, il proprio sito web.
L’assistenza sanitaria moderna è sempre più incentrata sul paziente e, perciò, la capacità di un centro medico di accoglierlo nel suo insieme, con tutte le sue esigenze psicologiche e sociali, è diventata fondamentale.
Tempo fa abbiamo parlato dell’importanza dei KPI sanitari, ovvero quegli indicatori sintetici che racchiudono alcuni aspetti del funzionamento di un’azienda sanitaria. Alcuni esempi di questi sono il Lead Time medio dell’evasione delle richieste del paziente o il tasso di No Show. Per amor di completezza, oggi parliamo di altri tipi di indicatori lato paziente (patient-side KPI) utilizzati nella pratica comune che possono essere particolarmente utili nel misurare il risultato finale della qualità dei servizi sanitari offerti.
Nel settore sanitario, la crescita di un’azienda che offre servizi assistenziali avviene grazie a molteplici esperienze positive e significative dei pazienti.
Le recenti innovazioni nella tecnologia stanno plasmando il futuro della sanità. Queste innovazioni hanno l’obiettivo di snellire i processi assistenziali per i pazienti le quali esigenze - assistenziali ma anche pratiche - vengono poste al centro delle cure sanitarie, conferendo agli assistiti stessi maggiore accessibilità ai servizi e alle informazioni ma anche responsabilità relativamente alle tappe del proprio percorso paziente.
In pieno periodo festivo ci permettiamo di sognare in grande: oggi parleremo del futuro delle tecnologie digitali applicate al mondo della sanità. Avete mai sentito parlare di Internet of Things (IoT)? E di Internet of Medical Things (IoMT)?
Nel marketing sanitario, il “branding” definisce il processo effettuato dalle aziende di settore per differenziare la propria offerta da altre analoghe e fa riferimento all'applicazione delle tecniche di marketing che servono ad aumentare il valore percepito dal consumatore rispetto ad una determinata azienda (marca) o servizio fornito. Gli operatori del marketing sanitario lavorano per attribuire alla marca la "promessa" implicita di qualità che il paziente si aspetta dal servizio, determinandone così l'acquisto o fruizione nel futuro.
Tra big data, voicebot, chatbot e algoritmi stocastici di gestione delle prenotazioni, le innovazioni in campo sanitario sembrano aver preso lo slancio negli ultimi tempi. Una di queste è certamente la messaggistica SMS, che fatica ancora ad entrare nei ragionamenti strategici di molti centri sanitari. Valutiamone i pro e i contro alla luce di un mini-business case pratico.
Si stima che l'industria sanitaria sia una delle più grandi industrie del mondo con un valore totale del mercato che si stima dovrebbe arrivare a valere circa $ 11.908,9 miliardi entro il 2022.
Come mai il mondo dei sistemi informatici (SI) sanitari è da sempre carente di proposte ed aziende innovative? Quando un cliente mi chiede suggerimenti sulle aziende o sull’offerta dei sistemi informativi attualmente presenti sul mercato della sanità privata, mi ritrovo in un palese imbarazzo: la risposta non è per nulla scontata.
La Lead Generation è quell’insieme di tecniche di marketing che consentono ad un’azienda di generare contatti e potenziali clienti. Acquisire nuovi contatti tramite il processo di Lead Generation vuol dire costruire relazioni e guadagnare fiducia di nuovi clienti mese dopo mese, per far sì che questi scelgano il prodotto o il servizio offerto dall’azienda. Ogni nuovo potenziale cliente, cioè un lead, rappresenta un’opportunità per l’azienda di generare nuovo business.
Il settore sanitario è oggi un’industria che punta sempre di più alla qualità del servizio e che mette il paziente al centro del proprio approccio alle cure. Tale trasformazione degli ultimi anni ha accresciuto l’importanza e il valore della comunicazione tra gli operatori di settore e pazienti, rafforzandone il rapporto da entrambe le parti.
Nel mondo della sanità, nonostante il settore sia uno dei più coinvolti dalle più recenti rivoluzioni digitali e IT, il paziente medio è ancora costretto a mettersi in coda per ricevere pagine di documenti o CD con i risultati dei propri esami diagnostici o di laboratorio. Questa circostanza potrebbe persino diventare paradossale se pensiamo che la maggior parte delle informazioni di cui usufruiamo tutti i giorni sono in formato completamente virtuale. La digitalizzazione dei documenti sanitari, della reportistica medica, delle fatture e persino degli esami diagnostici complessi, come i raggi X o le tomografie, è oggi possibile grazie alle tecnologie digitali.
Il settore sanitario ha subito importanti cambiamenti nelle politiche di gestione e nei modelli di business negli ultimi anni, da quando il paziente è stato posto al centro dell’assistenza sanitaria e da quando il digitale è diventato parte integrante dei processi. Questi cambiamenti hanno spinto le aziende sanitarie a esaminare nuove metriche e nuovi strumenti per valutare se soddisfano gli standard moderni di prestazione.
Come ogni anno, TuoTempo ha partecipato alla nuova edizione del Digital Health Summit. Anche se anche questa edizione, a causa del Coronavirus, si è tenuta in remoto, non ha mancato di trattare temi interessanti e argomenti di primo piano riguardo la sanità di oggi e di domani. In questa occasione abbiamo avuto modo di parlare di sanità digitale da un punto di vista “analitico”, parlando cioè di dati e risultati tangibili che noi stessi abbiamo condotto sui nostri partner. Sono emerse, nel corso dell’intervento tenuto da Corrado Tritto, Country Manager TuoTempo Italia, quattro direttrici di sviluppo ad alto impatto nel panorama della sanità digitale 2.0 che riproponiamo qui di seguito.
Il settore della sanità è tra i più importanti temi di ricerca online in Italia e nel mondo. Secondo l’ultimo report condotto da Bain & Company sull’impatto del digitale nel mercato healthcare, in Italia si effettuano circa 4 miliardi di ricerche sul tema salute ogni anno, posizionandosi solamente dopo Stati Uniti e Gran Bretagna.
In tutte le strutture Sanitarie, pubbliche o private, gli appuntamenti presi e non rispettati, comunemente identificati con il termine “No Show”, generano considerevoli problemi, in primis di natura contabile, con un notevole impatto sulle fatturazioni per mancati guadagni. Nell’essenziale un “No Show” costituisce un problema organizzativo non di poco conto: basti considerare che il “No Show”, mentre difficilmente può essere reclamato dalla struttura sanitaria che lo ha subito, si traduce immediatamente in un costo non recuperabile, privando lo slot in agenda occupato della marginalità necessaria a sopperire i costi di esercizio.
L’aumento dell’attenzione e del coinvolgimento dei consumatori, uniti agli stravolgimenti causati dall’emergenza pandemica, ha guidato l’introduzione di nuove tecnologie e l’innovazione nel settore sanitario. Una conseguenza di questo trend in atto è il dispiegarsi di una vastissima gamma di opzioni assistenziali a portata di un paziente sempre più esigente e con aspettative sempre più alte. La facilità di accesso alle alternative concorrenti renderà l'insoddisfazione del paziente un fattore sempre più penalizzante.
A volte può essere difficile orientarsi nel mondo in continua evoluzione della sanità 2.0. I trend in atto sono molti e spaziano dalla telemedicina all’automazione delle comunicazioni, dalle prenotazioni online ai dossier digitali. È quindi utile fare una cernita delle strategie sanitarie che, essendo già state introdotte nel mercato da qualche tempo, hanno dimostrato risultati positivi consistenti nel tempo e che, quindi, hanno alte probabilità di migliorare il servizio sanitario erogato.
Uno degli aspetti più importanti del processo di trasformazione della sanità italiana negli ultimi anni riguarda l’utilizzo di dossier sanitari dematerializzati in formato elettronico per la condivisione dei dati che rappresenta una delle principali innovazioni - insieme a telemedicina, piattaforme digitali, app medicali, big data e intelligenza artificiale - verso cui si sta muovendo il nostro paese per potenziare i servizi assistenziali e migliorare la vita delle persone attraverso la velocizzazione dei processi e l’ammodernamento del sistema.
La qualità di un servizio è determinata da uninsieme eterogeneo di fattori che, soprattutto nel caso del mondo sanitario, può diventare molto complesso da definire e interpretare. La soddisfazione del paziente dipende infatti da molte elementi, sia tangibili che non, che sono in maggior parte controllabili dalla struttura in maniera relativamente facile. Ognuna di queste, però, non pesa allo stesso modo rispetto alle altre: ricevere un trattamento sanitario adeguato e professionale è certamente tenuto più in considerazione nelle logiche di soddisfazione del paziente rispetto ad altri fattori meno rilevanti, come la presenza di settimanali o libri nella sala d’aspetto della struttura.
Da quando l’innovazione digitale ha coinvolto anche il settore sanitario, il suo impatto sul Patient Journey, ovvero il “viaggio” che il paziente compie durante il proprio percorso assistenziale, è stato decisivo.
La lealtà del paziente (patient loyalty), soprattutto alla luce dei recenti trend nazionali e internazionali, sta diventando una priorità assoluta nelle strategie dei più grandi centri sanitari. L’obiettivo è uno: presidiare interamente, con la propria immagine e riconoscibilità, il processo cognitivo-decisionale del paziente, vale a dire assicurarsi di essere la soluzione privilegiata che viene in mente al paziente nel caso cercasse un servizio sanitario. Ma come si arriva ad un simile risultato?
La fedeltà dei pazienti e la patient retention - vale a dire il mantenimento dei pazienti presso la propria struttura sanitaria - sono tra i fattori più importanti per il successo a lungo termine di un’azienda sanitaria.
Abbiamo parlato in passato dell’importanza dell’esperienza del paziente, del patient journey, e della creazione di un ecosistema digitale. Tuttavia, è necessario capire chi sia il paziente con cui si ha a che fare per adoperare le migliori e più efficaci strategie sanitarie.
Da qualche anno il numero degli user mobile a livello globale supera il numero degli utenti da desktop. Secondo l’indagine di Report Digital 2020, in Italia ognuno dei 50 milioni di utenti connessi detiene in media più di un dispositivo smart, la cui conta totale si aggira intorno agli 80 milioni. Inoltre, al contrario di quanto si potrebbe pensare, gli utenti dei dispositivi mobili passano l’86% del loro tempo su App dedicate e solo il 14% sui siti mobile.
Uno dei problemi nati con la rivoluzione tecnologica riguarda l’emergere di un vuoto, creatosi con internet, tra i fornitori di beni e di servizi e la clientela. I legami territoriali con i venditori si diluiscono e nuove competenze, come la gestione del proprio brand digitale o della presenza sui social, diventano sempre più centrali nelle strategie di business.
Il moderno approccio all’Assistenza Sanitaria pone il paziente al centro del trattamento terapeutico, accogliendolo nel suo insieme - con tutte le sue esigenze fisiche, psicologiche e sociali - e coinvolgendolo in tutte le tappe del proprio Patient Journey.
Un aspetto che si tende a tralasciare quando si parla di sanità digitale riguarda il mondo dei dati e dell’analisi. In un contesto di tutela e cura dell’individuo, parlare di profilazione e segmentazione, di analisi comportamentale e insight suscita diffidenza e preoccupazioni, anzichè curiosità e interesse.
Nell’ultimo anno sono state numerose le iniziative digitali adottate in campo medico per rispondere alle nuove necessità derivanti dall’emergenza epidemiologica, incluso un utilizzo maggiore della telemedicina che rappresenta uno degli strumenti chiave per continuare a prendersi cura dei pazienti in sicurezza, attraverso consulti medici a distanza. La stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha annoverato i videoconsulti tra le misure sanitarie essenziali per far fronte alla lotta contro il Covid-19.
Durante i meeting di settore, nei quali si parla di prenotazione on line, accade molto spesso che si affronti il problema relativo alla gestione delle agende piene di buchi, ovvero quelle che presentano appuntamenti non contigui e che lasciano un vuoto nella programmazione, ad esempio, tra le 9:30 e le 12:30. Questo è un problema di enorme importanza: gli slot che rimangono liberi diventano, economicamente parlando, equiparabili a dei No-show, ledendo la marginalità della struttura e compromettendone il corretto funzionamento sul lungo termine.
Quando si parla di ecosistema digitale è facile perdersi nella teoria: a livello pratico, infatti, non sono ancora molti gli esempi in ambito sanitario che si possono apportare alla discussione. Tuttavia, sin dal primo lockdown, le strategie tecnologiche adottate dalle maggiori aziende sanitarie del territorio sono state oggetto di approfondimento da parte degli esperti di settore. Una è emersa come particolarmente interessate: il Santagostino.
La mancata presentazione dei pazienti ad una visita, comunemente identificata nel settore con il termine No-Show, rappresenta da sempre un problema significativo nell'assistenza sanitaria in termini di pianificazione degli appuntamenti e di sostenibilità economica. Indipendentemente dal fatto che i pazienti si presentino o meno, le strutture sanitarie devono comunque pagare il proprio personale e coprire costi come l'affitto, le utenze e le attrezzature.
Quando si pensa alle tecnologie digitali, soprattutto nel settore sanitario, solitamente ci si concentra su singoli aspetti, come la necessità di avere un’App o un modulo di prenotazione online per seguire i trend di settore. Tuttavia, a costo di far alzare un sopracciglio o due, è interessante fermarsi un attimo e fare una constatazione: a volte, due più due non è uguale a quattro.
Alla luce degli ultimi dati disponibili, è possibile fotografare l'Italia digitale alla vigilia della pandemia globale: nel gennaio 2020 si registravano 50 milioni di persone connesse e circa 80 milioni di utenti in possesso di uno smartphone per una popolazione residente di 60 milioni, con in media più di un device a testa per abitante.
Complice la pandemia da Covid-19 che ha accelerato i processi di cambiamento in molti aspetti della nostra vita quotidiana, la tecnologia è parte integrante della vita di ogni persona in vari modi e misure.
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